Le patologie cardiocircolatorie sono tra le più frequenti “malattie del benessere” e fra le prime cause di morte nei Paesi occidentali. L’alimentazione è uno dei motivi principali dell’insorgere di queste patologie ma al contempo proprio per questo è la chiave per prevenirle.
Siamo sicuri che il benessere sia il ben-essere per il nostro organismo?
Si parla di malattie del benessere perché riconducibili ad uno stile di vita venutosi a creare nei paesi con un maggiore tenore di vita e caratterizzato da sedentarietà e un’alimentazione scorretta e sovrabbondante.
Sovrabbondante perché eccede i bisogni energetici del nostro organismo e scorretta perché povera di quei nutrienti di cui avrebbe bisogno ma ricca di sostanze che non giovano affatto all’organismo ma diventano col tempo invece causa di disturbi e malattie.
Nei cibi moto lavorati, i carboidrati, le proteine e i grassi subiscono un processo di denaturazione mentre altri nutrienti come vitamine, enzimi e prodotti naturali secondari sono presenti in quantità minime. Il corpo va incontro a delle carenze che sfociano poi in disturbi e patologie. Anche il cuore ne risente.
La minaccia più grande per cuore e arterie è rappresentata inoltre dal livello di colesterolo nel sangue. Bisogna differenziare tuttavia fra colesterolo buono (HDL) e cattivo (LDL).
Che cosa significa colesterolo buono e cattivo?
Un fattore di rischio per cuore e arterie è rappresentato dallo “stato” del colesterolo.
Il colesterolo attaccato dai radicali liberi va incontro ad un mutamento che lo rende estraneo al nostro sistema immunitario che non lo riconosce e lo attacca.
In conseguenza di ciò si formano dei cumuli di grasso laddove le arterie sono già irrigidite o danneggiate da altri fattori di rischio come stress e fumo o alto tasso glicemico.
Più i vasi si restringono più il cuore deve faticare per spingere il sangue in circolo. Col tempo insorge un’insufficienza cardiaca. Il vero pericolo è rappresentato dalle ostruzioni che, verificandosi nelle vicinanze del cuore, danno luogo ad infarti mentre se si venigono a creare nelle vicinanze del cervello posso portare ad ictus.
Le bacche di goji con il loro ineguagliabile potenziale antiossidante aiutano a preservare il colesterolo LDL dall’attacco dei radicali liberi impedendo che si trasformi in colesterolo cattivo contribuendo a prevenire patologie cardiocircolatorie.
Quali altri cibi fanno bene al cuore?
Meloni
I meloni aumentano la fluidità del sangue contrastando l’aggreganzione delle piastrine e prevenendo così la formazione di emboli.
Avena e Orzo
Entrambi i cereali sono utili a ridurre il tasso di colesterolo cattivo nel sangue.
Ribes e mirtilli
e altri frutti di bosco dal colore scuro (blu) sono una fonte di antociani che riducono il rischio di formazione di cumuli di grasso nelle pareti delle arterie preservandole così dall’insorgere di patologie arteriosclerotiche.
Noci e altri cibi contenenti acidi grassi omega-3
diminuiscono il tasso di colesterolo cattivo nel sangue e ne aumentano la fluidità proteggendo le arterie.
Zenzero
Anche lo zenzero possiede un dimostrato potere anticoagulante.
Aglio e cipolle
Entrambe contribuiscono ad aumentare la fluidità del sangue e a diminuire il tasso di colesterolo cattivo aumentando quello di HDL. La cipolla inoltre ha un influsso positivo sulla glicemia, altro valore che va tenuto sotto controllo per la salute del cuore.